Perché vogliamo il cessate il fuoco in Palestina
7 Marzo 2024[red]
Il prossimo 9 marzo i movimenti, le associazioni, i comitati, i sindacati sardi aderenti, manifesteranno a Cagliari con un presidio che si terrà nella stessa giornata della manifestazione nazionale che si terrà a Roma indetta dalla Coalizione Assisi Pace Giusta, alla quale aderiamo, per il cessate il fuoco a Gaza.
A Cagliari si terrà un presidio alle ore 17.00 in Piazza Costituzione (bastione di S. Remy) per il cessate il fuoco a Gaza e per la libertà di manifestare. Dopo i fatti di Pisa e di Firenze (con le manganellate agli studenti) è necessario dare un messaggio chiaro: la libertà di manifestare non può essere impedita e limitata, così come la libertà di informazione. La Costituzione va difesa. La libertà si afferma rivendicando il diritto e il dovere di essere liberi, la democrazia si salvaguarda praticandola, il diritto di manifestare si difende manifestando, scendendo in piazza.
A partire dal dramma mondiale – di guerre e conflitti violenti – che stiamo vivendo. Diciamo basta a tutte le guerre, a partire dalla guerra in Ucraina e dal massacro che l’esercito di Netanyahu sta infliggendo al popolo palestinese. La piattaforma della mobilitazione ha delle parole d’ordine chiare: cessate il fuoco a Gaza, riconoscere lo Stato di Palestina, impedire il genocidio, liberare gli ostaggi e tutti i prigionieri politici, promuovere una conferenza internazionale di pace. Dopo quasi 5 mesi dall’inizio della rappresaglia dell’esercito israeliano su Gaza che ha fatto ormai 30mila morti, metà dei quali donne e bambini, bisogna dire basta a questo massacro: un vero sterminio della popolazione civile.
La comunità internazionale (a partire dagli Stati Uniti) è diventata complice di questa carneficina, con la sua impotente azione diplomatica e continuando ad inviare armi e munizioni allo Stato di Israele. Il cessate il fuoco è l’unica possibilità per salvare la popolazione civile dalla morte e da immani sofferenze; e per riaprire la strada di un possibile negoziato. La comunità internazionale è stata complice della politica dei governi israeliani di questi anni che ha praticato la colonizzazione dei territori palestinesi e ha negato i diritti più basilari alla popolazione civile. Non si giungerà mai ad una soluzione accettabile per tutti con il terrorismo e la guerra. Violenza chiama violenza. L’orribile e disumano attacco di Hamas del 7 ottobre contro civili inermi è stato un gravissimo crimine. Ma non si risponde ad un crimine terroristico con un crimine di guerra. A essere colpita è sempre la popolazione civile. La rappresaglia del governo israeliano che falcia vite innocenti è espressione di una politica delinquenziale, che calpesta i diritti umani.
Dopo il cessate il fuoco – speriamo prima possibile – l’unica soluzione da perseguire è la coesistenza tra i due popoli, il diritto di avere ciascuno un proprio stato nella sicurezza, in pace, nel dialogo e nella cooperazione. Serve una conferenza internazionale di pace per dare concretezza a questa prospettiva. Il grave errore della comunità internazionale è di avere abbandonato questa strada e di aver permesso al governo di Israele di affossarla. È quello che si chiederà il 9 marzo nella manifestazione della Sardegna di Piazza Costituzione Cagliari: l’unica strada è far tacere le armi per costruire le condizioni di una pace possibile.
Confederazione Sindacale Sarda, CGIL Cagliari, Donne Ambiente Sardegna, Chiesa Ortodossa Italiana, Legambiente Sardegna, ANPI Cagliari, Sardegna Pulita, Assotziu Consumadoris Sardigna, Ufficio Studi G.M. Angioy, Tavola Sarda della Pace, Sardigna Libera, Rete Sarda Difesa Sanità, Scuola di Cultura Politica F. Cocco, Cascom Sardegna, Associazione Ponti non Muri,Associazione Alternativa, Associazione Amici della Bicicletta Cagliari, Rete No Rigassificatori GNL Nazionale, Sardegna Fuori dal Fossile, Il Manifesto Sardo, Free Assange Sardegna, Asarp.