Presentazione del numero 23
1 Aprile 2008Voglia di cambiare, sfiducia, desiderio. Non votare? Ditelo ai mille Mamadou che hanno bisogno di leggi civili e accoglienza, non di alberghi a cinque stelle in onore dei loro, per quanto ripuliti, carnefici. Forse non votare è un lusso da primo mondo. La Sardegna fra crisi e spopolamento, il lavoro precario, l’emergere dei miti e la voglia di fuggire alla menzogna: del G8 come delle false identità atlantidee. Ma si discute se votare fra le generazioni, e i danni delle classi dirigenti, anche della ‘nuova sinistra’, sono perciò visibili. Un ‘Minima’ antipettegolo e nuove archeovis(i)te chiudono il numero. Arrivederci a dopo le elezioni! Articoli di Marco Ligas, Marcello Madau,Francesco Cocco, Gabriele del Grande, Gianluca Scroccu, Manuela Scroccu, Stefano Masu, Mario Cubeddu, Alessandro Usai, Costantino Cossu, e due opinioni sul voto di Raffaello Ugo e Luciana Pirastu. Buona lettura.
1 Aprile 2008 alle 21:30
Apprendo in questo momento che il Consiglio di Stato non ha accolto l’istanza di sospensione proposta dalla regione sulla questione Tuvixeddu. Tuttavia non parlerei di sconfitta della regione. La decisione può essere letta, ragionevolmente, nel senso, che avendo fissato l’udienza pubblica per la decisione al 30 maggio, di fatto, la situazione fino a quella data rimane comunque ferma. E’ probabile anche che l’impresa si sia impegnata a tener fermo il cantiere fino alla decisione. Al momento, dunque, prudentemente – conoscendo come ragiona il Consiglio di Stato – direi che il Giudice amministrativo d’appello preferisce dare la decisione definitiva subito, anziché bloccare il cantiere e decidere fra mesi. Vista l’importanza della questione credo che il Consiglio di Stato abbia operato nel migliore dei modi.