Dopo il G8
16 Luglio 2009Red
L’anno scorso, sotto la Presidenza di Renato Soru, si tennero a Sassari, promosse dalla Facoltà di Agraria e dalla Regione Autonoma della Sardegna, le giornate di Towards G8, con la presenza di Vandana Shiva. In questo 2009, negli stessi giorni in cui si è svolto il G8 a l’Aquila si sono tenuti in Sardegna (nel Sulcis e a Sassari) due Convegni organizzati dalle associazioni antiG8. Unanime è stato il giudizio sul summit dell’Aquila, ritenuto un luogo illegittimo dove discutere delle crisi globali soprattutto per l’incapacità di prevedere le crisi attuali e di mantenere gli impegni per una loro fuoriuscita.
Se il G8 ha manifestato di nuovo la sua illegittimità e la sua inutile parata, ponendosi se vogliamo ancora più visibilmente in contrasto con l’ONU (che ne ha criticato i documenti), ci sembra di poter osservare che la frammentazione e l’incidenza non soddisfacente delle varie iniziative, pur seguite dalla stampa, siano specchio di una difficoltà che permane, reale e profonda, nella sinistra.
Sebbene con accentuazioni diverse i convegni del Sulcis e di Sassari (a quest’ultimo ha partecipato anche il Manifesto Sardo con un intervento che vi proponiamo) hanno sottolineato comunque la necessità di una riflessione sull’uso e la produzione dell’energia, sulla opportunità di tutelare l’ambiente e di migliorare le condizioni climatiche. Non sono mancate alcune considerazioni, anche se generiche, sul tema della sovranità alimentare e sul problema degli Ogm.
Infine, se l’anno scorso facemmo dure critiche alla Regione Sardegna per i finanziamenti al G8, e ai consiglieri della sinistra di classe per le loro posizioni politiche, a maggior ragione non possiamo non esprimere uguali e anche maggiori critiche sull’aver usufruito, da parte del Convegno del Sulcis, di finanziamenti elargiti dal Ministero degli Esteri. La lettura dei documenti che vi proponiamo (ecco il collegamento) offrirà certamente ai nostri lettori un’interpretazione esauriente.