Provocazione fascista a Bologna, vigilanza democratica e sostegno alle istituzioni locali
12 Novembre 2024[red]
L’autorizzazione alla manifestazione di CasaPound a Bologna non è una scelta casuale visto che il governo aveva la possibilità di stigmatizzare la scelta del prefetto di autorizzarla e invece il Ministro Piantedosi ha difeso le sue decisioni. Pubblichiamo la nota del Coordinamento per la Democrazia costituzionale di Bologna e nazionale
Il sindaco di Bologna Lepore ha chiarito che il comitato per l’ordine e la sicurezza aveva valutato i rischi che comportava questa manifestazione organizzata da Casapound, la stessa che il 9/10/2021 assaltò la sede nazionale della Cgil, per questo aveva indicato una sede fuori dal centro città.
Era evidente che questa manifestazione costituiva una provocazione politica, nelle vicinanze della stazione dove avvenne la strage fascista del 1980.
La provocazione politica si è realizzata creando ad arte un conflitto per suscitare reazioni, provocare la repressione successiva e giustificare gli attacchi degli avversari politici a pochi giorni dal voto per le elezioni regionali.
Casapound non solo è dichiaratamente fascista, in contrasto con la nostra Costituzione, ma occupa indisturbata un edificio pubblico a Roma da decenni e rifiuta di lasciarlo, mentre il Ministero degli Interni non fa nulla per liberarlo.
Salvini si è esibito in uno dei suoi attacchi più sguaiati e il Presidente del Senato La Russa, dimentico dei legami mai troncati dalla destra al governo con Casapound e altre organizzazioni, a sua volta si esibisce in un attacco alle sinistre senza alcun fondamento.
Nelle posizioni della destra oggi al potere c’è la manipolazione dei fatti, la vocazione al complottismo e l’uso a fini di parte del potere statale.
Parte importante di questa maggioranza non vuole dichiararsi antifascista e non perde occasione per attaccare la democrazia e la Costituzione, nate dalla Resistenza.
Occorre vigilanza e sostegno alle istituzioni democratiche, in primo luogo al sindaco Lepore che sta difendendo con onore il prestigio di Bologna, medaglia d’oro della Resistenza.