Quando l’informazione cala la testa
1 Ottobre 2007Raffaello Ugo
Si accendono i motori per la campagna mediatica 2008/2009 in vista del G8 a La Maddalena. Sembra però che quest’anno la campagna parta un po’ sottotono. Certo c’è il tempo per aggiustare il tiro ma mi sembra che la strategia che si delinea non sia particolarmente originale visto che stavolta manca del tutto l’effetto sorpresa. Lo stanco articolo con cui “Il Sardegna” di Dell’Utri apre la campagna il 17 settembre 2007 non mi dà alcun brivido. Interessanti, invece, la foto e la didascalia. Confidiamo che certa stampa arriverà perfettamente a regime più in prossimità dell’estate 2009.
Ricordo, nel 2001, le trovate fantasiose degli spin doctors domestici come quella divertentissima dei palloncini di sangue infetto o quella degli assalti di bande a poveri poliziotti solitari che passeggiavano inermi per le strade di Genova. Adesso invece la campagna langue. Perbacco, un po’ di fantasia! Si potrebbe paventare la minaccia di un lancio di escrementi di maiale affetto da peste suina o di barricate di pecore uccise dalla lingua blu e poi, esaurito il catalogo delle porcherie, si può comunque ricominciare da capo partendo dall’abbastanza impressionante “lancio di mentine già leccate”. Ho riso tanto allora, davvero, e so che vogliono farci ridere ancora anche se le battute ripetute non sono più divertenti come la prima volta. E potrebbe anche essere che stavolta gli si rovesci il tavolo addosso. Per adesso ci dicono che la libertà di manifestazione sarà garantita, perbacco. Più avanti diranno che nei giorni pari sarà certamente così ma in quelli dispari ci saranno dolorose ma necessarie restrizioni anzi no, il contrario e questo per tutelare le migliaia di manifestanti in buona fede. Già sentito, e abbiamo già riso a crepapelle. Preferirei guardare un altro film. Preferirei vederli spiazzati tutti, ma proprio tutti, a cominciare dal sindaco di Palau che è entrato nella parte alla perfezione e suona le campane a distesa perché ha già avvistato la flotta dei turchi. Qualcuno correrà a difendere i bastioni della democrazia al suo fianco davanti a orde di infedeli che vogliono fare strame della sua bella isoletta? Che può importare al sindaco del cancro di una globalizzazione che si mangia gli esser umani se può ricevere un bel po’ di soldi per opere di miglioria e messa in sicurezza dei vari siti contro il pericolo dei terribili black block? Non sono loro il vero problema del millennio? Con le loro armi di distruzione di massa e i loro bombardieri? Non sono loro che affamano il mondo e invadono stati sovrani per razziarli? Sarebbe bello vederli tutti sudati, il sindaco, le forze dell’ordine e i black block, tutti schierati sotto il sole sul bagnasciuga ad aspettare le orde che invece sono già sbarcate da un’altra parte e si sono disperse sul territorio inoculando il veleno di pericolosissimi punti di vista, raccogliendo malesseri, collegando e facendo detonare le proposte di persone con cui poco prima si è anche mangiato, bevuto e chiacchierato, quelle di cui i G8 si sono mangiati tutto come i migranti, i nomadi, i precari, i disoccupati, quelli stritolati dalla malasanità, quelli stritolati dalle carceri, quelli stritolati da un’informazione senza spina dorsale, i bambini, i vecchi e altre creature. Sarebbe bello vederli, il sindaco, le forze dell’ordine e i black block, rientrare a sera nelle loro tristi caserme frustrati e impotenti mentre nelle campagne ridono intorno al fuoco gli zapatisti, i rasta, i comboniani, i lillipuziani, quelli dei centri sociali e altri cittadini scambiandosi i semi della consapevolezza e della rivolta. L’orologio gira in fretta e due anni passano veloci. C’è lavoro da fare. C’è bisogno di idee e luoghi per discutere. Il Cagliari social forum propone un primo incontro in via Lanusei 19/a a Cagliari per il 9 ottobre alle ore 18 con tutti coloro, singoli o gruppi che hanno qualcosa da dire sul G8. Si accettano proposte alternative.
7 Ottobre 2007 alle 22:52
Raffaello Ugo, Operatore Culturale consapevole dell’importanza della discrezione e al tempo stesso cosciente del valore del proprio fare individuale nella collettività, continua a lavorare e a proporre in ambiti pubblici i suoi interventi culturalmente alti e proprio per questo recepiti anche dagli alunni delle scuole elementari. Sono gli operatori come Ugo con il loro operare, a mettere in evidenza la necessità di un’inversione di tendenza da parte degli organi competenti nel progettare interventi di carattere culturale per ricostruire un rapporto di civile convivenza. Un’inversione di tendenza nella consapevolezza che probabilmente, con meno pezzi di pietra (vedi monumenti più o meno opportuni) al centro delle piazze, e più risorse concesse a progetti interattivi come quelli di Ugo si potranno realizzare il futuro civile e la crescita culturale del paese.
P.s. Andate a vedere la mostra allestita nei locali della Scuola Elementare III Circolo in Via Fieramosca di Quartu S. Elena (CA).
Del suo intervento sul manifesto sardo segnalo i passaggi sui rischi di regime e di criminalizzazione.
Buon futuro a tutti.
Angelo Liberati