Rapporto GrIG sugli illeciti forestali in Italia
13 Marzo 2025[Stefano Deliperi]
2.094 notizie di reato, 26.667 illeciti amministrativi, 1.263 persone denunciate, 21 arresti, 302 sequestri preventivi. Sanzioni amministrative per complessivi euro 20.625.567,05 nei confronti di 24.751 trasgressori (2020-2024).
Qual’è il livello della legalità ambientale nella gestione dei boschi e delle foreste italiani? Questa è la domanda a cui cerca, almeno in parte, di rispondere la ricerca effettuata dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) riguardo le violazione delle leggi per la tutela boschiva e le conseguenti sanzioni applicate.
La prima edizione del Rapporto GrIG sugli illeciti forestali (2020 – 2022) è stata pubblicata nel febbraio 2024 e non comprendeva i dati delle Regioni autonome del Friuli Venezia Giulia e della Valle d’Aosta, allora non forniti.
La presente edizione del Rapporto GrIG sugli illeciti forestali riguarda gli anni 2020 – 2024 ed è il primo che riguardi l’intero territorio nazionale.
La copertura forestale italiana.
Secondo i dati dell’Inventario forestale italiano (2023), i boschi e le foreste si estendono per 11.054.458 ettari, con un indice di boscosità del 30,2% del territorio nazionale.
Si estendono nel 31,1% dei casi in aree naturali protette, mentre nel 68,9% fuori dalle aree naturali protette.
Il 66,4% dei boschi italiani è di proprietà privata, mentre solo il 33,2% è di proprietà pubblica (demani civici compresi).
La gestione del bosco e delle foreste sul piano giuridico.
Negli anni scorsi è entrato in vigore il decreto legislativo n. 34/2018 e s.m.i. (Testo unico in materia di foreste e filiere forestali) che costituisce, insieme alle norme delle Regioni e delle Province autonome, il quadro di gestione boschiva sul piano giuridico.
E’ stato ed è fortemente criticato da autorevoli personalità del mondo accademico e da rilevanti parti dell’associazionismo ambientalista per la forte impronta produttivistica e poco attenta alla conservazione naturalistica.
Aspetti fortemente critici sono l’esclusione dalla nozione giuridica di “bosco” delle “formazioni di origine artificiale realizzate su terreni agricoli anche a seguito dell’adesione a misure agro-ambientali o nell’ambito degli interventi previsti dalla politica agricola comune dell’Unione europea” (es. Regolamento (CEE) n. 2080/92 del Consiglio, del 30 giugno 1992, che istituisce un regime comunitario di aiuti alle misure forestali nel settore agricolo), la c.d. arboricoltura da legno (es. Pioppeti, ecc.) d’impianto artificiale a fini di produzione legnosa, i noccioleti e i castagneti in produzione o in ripristino (art. 5 del decreto legislativo n. 34/2018 e s.m.i.), nonostante i svariati casi (es. numerosi castagneti) abbiano un’evoluzione naturale anche molto marcata. Fra le conseguenze c’è l’esclusione della presenza del vincolo paesaggistico ex lege (art. 142, comma 1°, lettera g, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Sono strumenti giuridici di gestione forestale la strategia forestale nazionale, i piani forestali di indirizzo territoriale, i piani di gestione forestale pubblici o privati (art. 6 del decreto legislativo n. 34/2018 e s.m.i.), nonchè la disciplina di gestione forestale predisposta da Stato, Regioni e Province autonome (art. 7 del decreto legislativo n. 34/2018 e s.m.i.).
I tagli boschivi silvo-colturali dopo la legge n. 136 del 2023 sono autorizzati in base alla disciplina forestale.
La normativa comunitaria per la tutela dei boschi e le ambiguità nel campo delle energie rinnovabili.
La normativa comunitaria offre un rilevante quadro giuridico per la salvaguardia di boschi e foreste grazie alla Rete Natura 2000, realizzata in base alla direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora e in base alla direttiva n. 09/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica: nel Bel Paese vi sono ben 2.649 siti rientranti nella Rete Natura 2000. In particolare, sono stati individuati 2385 Siti di Importanza Comunitaria (SIC), 2301 dei quali sono stati designati quali Zone Speciali di Conservazione, e 842 Zone di Protezione Speciale (ZPS), 578 delle quali sono siti di tipo C, ovvero ZPS coincidenti con SIC/ZSC (elenco dei SIC-ZSC,elenco delle ZPS).
La Rete Natura 2000 in Italia interessa complessivamente circa il 19% del territorio terrestre nazionale e circa il 6,5% di quello marino.
Ogni intervento che possa apportare modifiche agli ambienti tutelati dev’essere assoggettato alle preventive e vincolanti procedure di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.), ai sensi degli artt. 6 della direttiva n. 92/43/CEE e 5 del D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i. di recepimento nell’ordinamento nazionale.
Tuttavia, sussistono forti ambiguità nel regime di effettiva salvaguardia del patrimonio forestale determinato dall’esplicito favore dell’Unione Europea per l’utilizzo delle biomasse, fra cui rientrano non solo gli scarti del legno, ma anche legno proveniente da tagli boschivi anche di ingente quantità ed estensione, come evidenziato dal recente rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) The European biomass puzzle – Challenges, opportunities and trade-offs around biomass production and use in the EU (genn. 2024).
Le recenti modifiche sul vincolo paesaggistico a tutela dei boschi.
Non è un periodo particolarmente felice per i boschi del povero Bel Paese. Il 10 ottobre 2023 è entrata in vigore la legge 9 ottobre 2023, n. 136 “Conversione in legge del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 104, recante disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici”.
Il decreto-legge 10 agosto 2023, n. 104, convertito nella legge 9 ottobre 2023, n. 136 riguarda norme per la tutela degli utenti dei servizi di trasporto, materie economiche e finanziarie, nonché investimenti in settori strategici.
E’ del tutto evidente che l’attuale maggioranza politica che sostiene il Governo Meloni ha voluto ingraziarsi gli imprenditori e progettisti del settore forestale.
I boschi oggetto di tutela anche con singoli provvedimenti di individuazione ministeriale o regionale (artt. 136 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) ora non vedono più gli interventi di taglio assoggettati alla necessità dell’autorizzazione paesaggistica (art. 146 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), ma sono gestiti come quelli tutelati con il vincolo paesaggistico discendente dalla legge (art. 142, comma 1°, lettera g, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.): in sostanza, per “incentivare e sviluppare le potenzialità della filiera nazionale foresta – legno e … favorire il riposizionamento strategico delle aziende italiane rispetto alla concorrenza dei mercati esteri”, sono esentati dall’obbligo di preventiva autorizzazione paesaggistica tutti gli interventi di “taglio colturale, la forestazione, la riforestazione, le opere di bonifica, antincendio e di conservazione da eseguirsi nei boschi e nelle foreste … , purché previsti ed autorizzati in base alla normativa in materia” (art. 149, comma 1°, lettera c, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Ma è vero che tali disposizioni favorirebbero “le potenzialità della filiera nazionale foresta – legno e … il riposizionamento strategico delle aziende italiane rispetto alla concorrenza dei mercati esteri”?
Il settore della gestione forestale in Italia è davvero così virtuoso come, per esempio, fan pensare certe affermazioni del CONAF?
La ricerca GrIG sulla legalità nella gestione dei boschi e delle foreste italiane.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha condotto (istanza del 5 ottobre 2023) una ricerca in relazione all’irrogazione di sanzioni amministrative ed emissione di comunicazioni di notizie di reato in materia di tagli boschivi non autorizzati nel territorio nazionale o nei rispettivi territori regionali/provinciali di competenza, negli anni 2020-2022.
Sono stati coinvolti i Carabinieri Forestale, per le Regioni ordinarie, e i Corpi forestali e di vigilanza ambientale delle Regioni e Province autonome.
Sono pervenute le risposte del Comando generale dell’Arma dei Carabinieri (nota prot. n. 12/80-3 del 3 novembre 2023), della Ripartizione Servizio Forestale della Provincia autonoma di Bolzano (nota dell’11 ottobre 2023), del Corpo Forestale della Regione Siciliana (nota prot. n. 108414 del 31 ottobre 2023), del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione autonoma della Sardegna (nota prot. n. 78687 del 13 novembre 2023) e del Dipartimento Protezione Civile, Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento (nota prot. n. 327 del 9 gennaio 2024). Nessuna risposta da parte dei Corpi forestali del Friuli – Venezia Giulia e della Valle d’Aosta.
Nel periodo 2020-2022 i Carabinieri Forestale hanno perseguito 1.039 reati, denunciato 707 persone, effettuato 14 arresti e 200 sequestri preventivi.
Inoltre hanno accertato ben 14.179 illeciti amministrativi, contestando violazioni per 11.354.240,00 euro a carico di 13.719 trasgressori ed effettuando 23 sequestri amministrativi.
La Ripartizione Servizio Forestale della Provincia autonoma di Bolzano, nel periodo 2020-2022, ha effettuato 30 comunicazioni notizie di reato e contestato 143 illeciti amministrativi per 264.267,00 euro.
Il Corpo Forestale della Regione Siciliana, sempre nel periodo 2020-2022, ha effettuato 2 comunicazioni notizie di reato e accertato 52 sanzioni amministrative.
Il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione autonoma della Sardegna, nel periodo 2020-2022, ha effettuato 51 comunicazioni notizie di reato e accertato 72 sanzioni amministrative.
Il Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento, nel periodo 2020-2022, ha accertato ben 291 sanzioni amministrative, ma non ha effettuato alcuna comunicazione notizie di reato.
I dati, purtroppo incompleti, indicano nel triennio 2020-2022 ben 1.122 notizie di reato e 14.737 illeciti amministrativi, sintomo di un’ampia presenza di illegalità nella gestione dei boschi e foreste italiani.
Un focus sulla Provincia di Siena, ben 172.000 ettari di superficie boscata su 382.100 di superficie complessiva, il 45,01% del territorio, una percentuale fra le più elevate in Italia:
– nel periodo gennaio – ottobre 2022, i Carabinieri Forestale di Siena hanno svolto oltre 500 verifiche in materia, irrogando ben 319 sanzioni amministrative per complessivi 353 mila euro ed effettuando 19 comunicazioni di reato relative a 25 soggetti all’Autorità giudiziaria competente: oltre il 63% dei controlli effettuati ha evidenziato situazioni irregolari;
– nel periodo gennaio – ottobre 2023, i Carabinieri Forestale di Siena hanno svolto oltre 1.300 verifiche in materia, irrogando ben 231 sanzioni amministrative per complessivi quasi 103 mila euro ed effettuando 12 comunicazioni di reato relative a 10 soggetti all’Autorità giudiziaria competente: quasi il 18% dei controlli effettuati ha evidenziato situazioni irregolari.
I dati evidenziano una significativa presenza di illegalità nel settore della gestione boschiva.
Il GrIG ha, poi, condotto un aggiornamento della ricerca (istanza del 28 gennaio 2025) che ha portato ad acquisire dati relativi a tutto il territorio nazionale per il successivo periodo 2023-2024.
Sono pervenute le risposte del Comando generale dell’Arma dei Carabinieri (nota prot. n. 12/3-4 del 12 febbraio 2025), della Ripartizione Servizio Forestale della Provincia autonoma di Bolzano (nota del 13 febbraio 2025), del Corpo Forestale della Regione Siciliana (nota prot. n. 20144 del 25 febbraio 2025), del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione autonoma della Sardegna (nota prot. n. 12807 del 20 febbraio 2025), del Dipartimento Protezione Civile, Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento (nota prot. n. 327 del 6 febbraio 2025), del Corpo Forestale Regionale del Friuli – Venezia Giulia (nota prot. n. 190264 del 7 marzo 2025) e del Corpo Forestale della Valle d’Aosta (nota prot. n. 493 del 29 gennaio 2025).
Nel periodo 2023-2024 i Carabinieri Forestale hanno perseguito 877 reati, denunciato 546 persone, effettuato 7 arresti e 102 sequestri preventivi.
Inoltre hanno accertato ben 11.071 illeciti amministrativi, contestando violazioni per 8.804.544,00 euro a carico di 10.618 trasgressori ed effettuando 28 sequestri amministrativi.
La Ripartizione Servizio Forestale della Provincia autonoma di Bolzano, nel periodo 2023-2024, ha contestato 106 illeciti amministrativi.
Il Corpo Forestale della Regione Siciliana, sempre nel periodo 2023-2024, ha effettuato 10 comunicazioni notizie di reato e accertato 131 sanzioni amministrative.
Il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione autonoma della Sardegna, nel periodo 2023-2024, ha effettuato 84 comunicazioni notizie di reato e accertato 92 sanzioni amministrative.
Il Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento, nel periodo 2023-2024, ha accertato ben 227 sanzioni amministrative, ma non ha effettuato alcuna comunicazione notizie di reato.
Il Corpo Forestale Regionale del Friuli – Venezia Giulia, nel periodo 2023-2024, ha contestato 165 illeciti amministrativi nei confronti di 180 trasgressori, per un importo complessivo di euro 86.398,10.
Il Corpo Forestale della Valle d’Aosta, invece, non ha accertato alcun illecito amministrativo nel periodo 2020-2024, ma ha effettuato una comunicazione notizia di reato nel 2021.
I dati indicano nel biennio 2023-2024 ben 971 notizie di reato e 11.752 illeciti amministrativi, sintomo di un’ampia presenza di illegalità nella gestione dei boschi e foreste italiani.
Nel quadriennio 2020-2024 si registrano ben 2.094 notizie di reato e 26.667 illeciti amministrativi, 1.263 persone denunciate, 21 arresti, 302 sequestri preventivi. Sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi euro 20.361.300,05 nei confronti di 24.751 trasgressori.
Un sintetico focus su un caso emblematico di illecito forestale: un imponente taglio boschivo (circa 50 ettari) eseguito lungo le sponde del Fiume Secchia, nel territorio comunale di Rubiera (RE), ben oltre i limiti delle autorizzazioni nell’estate 2024 è stato sanzionato con un provvedimento dei Carabinieri Forestale che impone il ripristino ambientale e il pagamento di ben 198 mila euro.
A parte il procedimento penale, quantomeno per le violazioni di natura paesaggistica (artt. 734 cod. pen., 181 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), un caso esemplare di come – abusivamente – si elimina la difesa idrogeologica costituita dalla vegetazione riparia e dai boschi in particolare. Fatto ancor più grave in una regione – l’Emilia-Romagna – purtroppo ormai soggetta a calamità innaturali grazie a interventi antropici semplicemente assurdi e dettati da interessi economici piccoli e grandi.
Qualche considerazione e qualche proposta.
L’attuale situazione di illegalità diffusa, che può render felici solo imprenditori senza scrupoli del settore del legno e nel campo della produzione di energia da biomasse legnose, disegna un quadro sensibilmente critico in una situazione di perdurante rischio idrogeologico presente in gran parte del territorio nazionale e in un momento di crisi ambientale determinata dai cambiamenti climatici. proprio quando sono sempre più ridotti nei fatti gli ordinari controlli ambientali e i tagli illeciti sono ampiamente diffusi quanto sanzionati in modo penosamente insufficiente, poche migliaia di euro per danni ambientali spesso non ripristinabili.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) auspica una seria ed efficace inversione di tendenza, comprendente un forte inasprimento delle sanzioni penali e amministrative per i tagli boschivi abusivi e un aumento dei controlli ambientali, grazie a un incremento di personale e mezzi.
Il GrIG invierà formalmente il Rapporto sugli illeciti forestali al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, al Ministro della Cultura e al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, affinchè adottino le iniziative di propria competenza e si facciano carico anche delle necessarie iniziative di proposta legislativa sull’inasprimento delle sanzioni penali e amministrative in materia.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
Si ringraziano il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri, la Ripartizione Servizio Forestale della Provincia autonoma di Bolzano, il Corpo Forestale della Regione Siciliana, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione autonoma della Sardegna, il Dipartimento Protezione Civile, Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento, il Corpo Forestale Regionale del Friuli – Venezia Giulia e il Corpo Forestale della Valle d’Aosta per aver fornito i dati che hanno permesso la redazione del Rapporto GrIG sugli illeciti forestali in Italia.
Italia, illeciti forestali (2020-2024)
comunicazioni notizie di reato | persone denunciate | arresti | sequestri | illeciti amministrativi | importo sanzioni (euro) | trasgressori | sequestri amm.vi | |
Carabinieri Forestale (Regioni ordinarie) | 1.916 | 1.253 | 21 | 302 | 25.210 | 20.158.784,00 | 24.377 | 51 |
Servizio Forestale Bolzano | 30 | n.d. | 249 | 264.267,00 | ||||
Corpo Forestale Sicilia | 12 | n.d. | 183 | |||||
C.F.V.A. Sardegna | 135 | n.d. | 164 | |||||
Corpo Forestale Trentino | n.d. | 518 | ||||||
Corpo Forestale Friuli – Venezia Giulia | n.d. | 343 | 202.516,05 | 368 | ||||
Corpo Forestale Valle d’Aosta | 1 | n.d. | 0 | 0 | 0 | |||
Italia, totale | 2.094 | 1.253 | 21 | 302 | 26.667 | 20.625.567,05 | 24.745 | 51 |