Redazionale
8 Agosto 2008
La decisione del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso della Regione contro l’annullamento dei vincoli su Tuvixeddu rende di nuovo attuali i rischi del saccheggio del Colle. Nei primi commenti delle forze politiche il destino della necropoli è nella sostanza assente; ancora una volta prevale una politica tradizionale che non accetta di passare la mano e che non si cura della difesa del paesaggio.Noi riteniamo fondamentale una mobilitazione che coinvolga cittadini, associazioni culturali e ambientaliste, i partiti democratici in iniziative tese a difendere l’integrità di Tuvixeddu. Anche per questa ragione il nostro quindicinale fa un’eccezione e pubblica, nell’intervallo tra un numero e il successivo, un articolo di Marcello Madau su questo tema.
15 Agosto 2008 alle 01:34
Mi permetto di osservare che la decisione del Consiglio di Stato è suscettibile di diverse letture: o meglio, è la ratio dell’impugnazione che consente legittimi sospetti e allarmi.
Siamo sicuri che l’iniziativa della Regione tendesse alla difesa dell’integrità del sito ?
Chi ha memoria di Funtanazza nutre dubbi in merito.
15 Agosto 2008 alle 11:31
Credo che questo genere di ragionamenti “dietrologici” che ingenerano sospetti sulle “vere” intenzioni del governo Regionale non ci portino da nessuna parte utile. Piuttosto occorre ragionare insieme per trovare un altro modo per raggiungere l’obiettivo di salvaguardare Tuvixeddu ….E…al più presto…Prima che gli imprenditori del mattone …..pongano qualche nuovo prima pietra….
22 Agosto 2008 alle 19:07
Da sinistra, mi hanno sempre insegnato a rispettare le sentenze della magistratura. E massimamente quelle delle istanze d’appello. Nel caso di specie (mi rendo conto del tecnicismo, ma di diritto si tratta e non di chiacchiere da bar) si è messo in discussione, ponendo in essere le fattispecie sintomatiche di eccesso di potere, il principio di legalità. Di fronte alla Regione c’era un accordo di programma, regolativo di un certo assetto di interessi dell’area, frutto di negoziazione e con il supporto di tutte le autorizzazioni di legge, paesaggistiche e urbanistiche. Non serve una cultura giuridica fuori dal comune per rendersi conto della umiliazione alla quale è stata sottoposta la nostra Regione dalla sentenza del Consiglio di Stato. Una Waterloo senza attenuanti. E ora con lo spettro di uno stratosferico risarcimento dei danni – di cui dovranno rispondere, probabilmente, i 12 esponenti della Giunta che hanno ripetutamente deliberato in materia in barba alle norme. Si poteva, con intelligenza, ri-negoziare l’accordo di programma per far valere una filosofia urbanistica meno “impattante”; non si potevano conculcare diritti acquisiti, bloccare la realizzazione di opere utili alla città e al quartiere, stravolgere le più elementari regole dell’operare della Pubblica amministrazione. Un altro fallimento del sorismo e del sedicente partito democratico.
22 Agosto 2008 alle 21:08
Ancora una volta si tace sulla necropoli e si fa piccolo cabotaggio. Certo, gli errori sono stati tanti e li abbiamo sempre denunciati, ma senza aspettare sulla riva del fiume e capendo nello stesso momento quanto siano importanti il colle e la grande necropoli punica e romana. Allora trovo ancora più umiliante non difendere integralmente Tuvixeddu, non coglierne il valore straordinario, pensare in maniera piccolo-borghese alla realizzazione di opere utili alla città, non vedere quanto sia utile alla città la necropoli di Tuvixeddu, e quanto la feriscano accordi sbagliati e autorizzazioni non degne della migliore tradizione italiana delle tutela. Vergogna!
22 Agosto 2008 alle 23:32
Nella vicenda relativa al nuovo vincolo paesaggistico su Tuvixeddu – Tuvumannu l’Amministrazione Soru è riuscita, purtroppo, a complicarsi la vita da sola. Cliccate sul nome e potrete leggere una posizione (“Due parole su Tuvixeddu.”) un po’ più articolata di quanto si possa fare in un breve commento. Vicenda paradossale, irritante, assurda. Se non peggio. Naturalmente per chi ha a cuore gli obiettivi della salvaguardia e della corretta valorizzazione dell’area archeologica sepolcrale punico-romana di Tuvixeddu. Vicenda complicata, anche per chi la segue da quasi 20 anni. Emergono comunque chiaramente la sostanziale benevolenza del Comune di Cagliari verso gli interessi immobiliari, la recente (a partire dal 2006, fino al 2004 era anch’essa incline alla benevolenza immobiliare) attività della Regione tesa alla tutela paesaggistica pur con procedure farraginose e contorte quando non controproducenti, mentre gli imprenditori immobiliari hanno avuto buon gioco ad agire in contropiede, avendo dalla loro parte un accordo di programma immobiliare (2000) che li tutela ampiamente. “Vittime”, per modo di dire, di recenti procedure illegittime quanto in passato sono stati “vittime” di grande benevolenza amministrativa. In mezzo la figura, non certo minimalista, del Presidente della Regione Soru. Intorno, sul piano politico, tante figure, dalla cui bocca raramente è accaduto di sentire qualcosa di concreto e buono per Tuvixeddu. Forse a loro non frega nulla di ciò. E si vede.
24 Agosto 2008 alle 04:10
A Tuvixeddu vorrei vederci finalmente un bel cantiere!
Immaginiamo che arrivino questi vincoli e che finalmente si trovino degli accordi.
Come lo vogliamo Tuvixeddu?Cosa proponiamo di concreto per il destino di questo patrimonio? Come gestirlo e in che forma bisognerebbe ridarlo alla vita pubblica della città?.Io penso che siano questi gli argomenti che si dovrebbero affrontare, lasciando da parte le polemiche e le lamentele che purtroppo, anche se comprensibili, hanno ormai saturato credo negativamente, il discorso su Tuvixeddu. Cioè per salvare questo parimonio penso che si debba partire innanzitutto dalla chiarezza delle idee su che cosa e come lo si vuol far diventare. Personalmete rigetto qualsiasi progetto di parco che “museifichi” per fini turistici questo luogo. Io credo che le risorse principali destinate alla “valorizzazione” di Tuvixeddu debbano riguardare l’aspetto scientifico e archeologico. Un accurato “restauro” dell’ ambiente, dal punto di vista floristico-vegetazionale e geomorfico, per riportare ad una condizione ottimale il paesaggio che accoglie quella che è ormai internazionalmente riconosciuta come “la più vasta area archeologica della città di Cagliari e tra le più importanti del mondo semita del mediterraneo occidentale” citando le parole di Lilliu. E quindi una reale e importante ripresa dell’attività archeologica, di scavi, perché Tuvixeddu, nonostante tutto può ancora regalarci molti tesori.