Scorie nucleari. Nessun sollievo per i sardi
16 Novembre 2018[Claudia Zuncheddu]
Sulla recente dichiarazione del Ministro dell’ambiente Costa: “Per il deposito nazionale delle scorie nucleari PENSO dobbiamo escludere zone come la Sardegna che comportino il passaggio del materiale attraverso il mare, con rischi ambientali inutilmente grandi”, rispondiamo che a noi sardi non basta che il Ministro si limiti a pensare come hanno fatto i suoi predecessori.
Ai ministri dello Stato italiano noi sardi chiediamo atti concreti responsabili e ufficiali una volta per tutte.
A tutt’oggi i Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, persistono nel non rendere pubblica la mappa dei siti che considererebbero sicuri per il deposito unico delle scorie radioattive. La scienza indipendente mondiale si è già espressa. Non esiste nel pianeta un luogo sicuro per il deposito delle scorie nucleari. Il fallimento dell’esperienza in Germania e del progetto degli USA sotto Obama conferma che è impossibile mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi sia con lo stoccaggio a grandi profondità che in megastrutture di superficie.
I rifiuti nucleari devono essere gestiti nelle sedi di produzione. In Sardegna non abbiamo centrali nucleari da smantellare né abbiamo mai usufruito di quelle fonti energetiche. E’ nostro dovere gestire le scorie prodotte nei nostri ospedali per attività di medicina nucleare e di ricerca, ma non siamo disposti a farci carico dei rifiuti radioattivi prodotti dallo smantellamento delle centrali nucleari italiane né da altre fonti extra isolane.
Preoccupa che in materia ambientale e della Sanità pubblica, il governo M5S/Lega non dia segni di discontinuità con la visione coloniale della Sardegna espressa da tutti i precedenti governi.
Il ricorso da parte di Zero Waste Sardegna/Italia alla Corte Europea, contro il Decreto Sblocca Italia del precedente governo, che prevede anche l’incremento di inceneritori e trivellazioni, è stata una necessità per salvaguardare i diritti alla salute dei nostri territori visto che il “governo del cambiamento” ha disatteso le promesse fatte in campagna elettorale sull’abrogazione del decreto.
In termini di servitù e di inquinamento la Sardegna ha già dato.
Claudia Zuncheddu è la portavoce di Sardigna Libera