Sì al sardo a scuola. No alle prove INVALSI
5 Maggio 2018[red]
Il soggetto-progetto Caminera Noa e l’Unione degli Studenti di Cagliari aderiscono allo sciopero nazionale sardo indetto dai Cobas Sardegna dell’intera giornata per tutto il personale Docente e ATA di ogni ordine e grado degli Istituti Scolastici Statali della Sardegna per venerdì 11 maggio 2018, una manifestazione che si svolgerà nello spazio antistante il Consiglio Regionale in via Roma alle ore 10:00 di venerdì 11 maggio.
«Condividiamo integralmente le motivazioni di contrasto ai quiz INVALSI che di fatto negano l’autonomia didattica – spiega Alessia Etzi, portavoce di Caminera Noa – ciò in Sardegna è doppiamente grave perché significa negare l’autonomia della docenza e insieme annullare di fatto ogni possibile progettualità didattica coerente con le particolarissime istanze del nostro territorio. Se la didattica si deve conformare ai parametri stabiliti in maniera centralistica e verticistica è ovvio che non rimarrà alcuno spazio per la storia della Sardegna, per la lingua sarda e in generale per tutto ciò che non riguardi la soddisfazione degli obiettivi stabiliti al vertice». Come ben sottolineato nel documento Cobas «vogliono far diventare le rilevazioni Invalsi non una presunta forma di “autovalutazione”, ma la valutazione vera e propria della scuola e delle modalità di insegnamento dei docenti che, per adeguarsi ai quiz, come già ampiamente verificato in questi anni, dovranno conformare la propria didattica a quanto previsto dall’Invalsi». Ne deriva un modello di «docente “adattabile”, derubricato a somministratore di prove standardizzate, le uniche ad avere reale valore nella valutazione, e ad “illustratore” di manuali per quiz, nel quadro dell’immiserimento materiale e culturale della scuola pubblica».
In occasione della manifestazione avanzeremo due richieste specifiche all’ Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione Autonoma: Avviare un tavolo fra RAS e USR per garantire una reale applicazione dell’articolo 6 della Costituzione italiana, della Legge 482 del 1999, del Decreto legislativo 13 gennaio 2016, numero 16 in applicazione delle direttive europee sulla tutela delle minoranze linguistiche, del DpR 275 del 1999 sull’autonomia scolastica e del DpR 81 del 2009 sulla strutturazione degli organici nei territori abitati dalle minoranze linguistiche. Ciò vale a dire inserire nelle scuole sarde di ogni ordine e grado l’insegnamento del sardo e l’insegnamento in sardo garantendo fra l’altro un incremento di migliaia di posti di lavoro a tempo indeterminato per docenti sardi, molti dei quali già specializzati da specifici corsi regionali e attualmente parcheggiati o costretti all’emigrazione dalla legge 107 (cosiddetta “buona scuola”).
Spedire a tutte le scuole di ordine e grado della Sardegna la cartellonistica plurilingue che forniremo in allegato, possibilmente stanziando un piccolo budget per la sua realizzazione senza attingere ai fondi FIS delle singole scuole. Per ora abbiamo curato la traduzione dei cartelli che si trovano nelle scuole in quattro lingue: sardo, gallurese, francese e inglese. Oltre a valorizzare l’uso della lingua sarda e di quella gallurese tale iniziativa ha anche una doppia finalità educativa e pedagogica: favorisce l’educazione al plurilinguismo e l’apprendimento delle lingue, sostiene le attività relative all’inclusione per i ragazzi immigrati che spesso entrano nelle nostre scuole senza conoscere una parola di italiano. Nei prossimi tempi ci impegneremo a fornire la traduzione anche in sassarese, catalano algherese, tabarchino e arabo.
«Invitiamo tutti i docenti, tutti i sindacati sensibili al problema, tutte le organizzazioni studentesche, il movimento linguistico e in generale tutti i cittadini sardi a dare forza a questa mobilitazione di carattere strategico per la nostra terra – dichiara l’altro portavoce di Caminera Noa Giovanni Fara – La nostra è una battaglia per l’incremento dei posti di lavoro nella scuola e per il rifiuto di un modello di scuola sterile e imposto dall’alto che tanti danni sta facendo a tutti i livelli».