Sit-in contra a s’ocupatzione militare
9 Maggio 2017Red
La nota delle organizzazioni impegnate nella lotta contro l’occupazione militare della Sardegna, a cui anche il manifesto sardo aderisce, che indicono un sit-in di protesta sotto la sede del Consiglio Regionale in via Roma a Cagliari alle ore 10:30 di martedì 16 maggio. (Red).
L’esercitazione militare denominata “Mare Aperto 2017” rappresenta un salto di qualità in negativo nella storia delle esercitazioni militari in Sardegna. Nonostante la smisurata dimensione di demanio e servitù militare già a disposizione, questa esercitazione – che si protrarrà fino al 20 maggio – arriva anche a sconfinare in territorio civile per ampi tratti di mare, precludendo il traffico a pescherecci, imbarcazioni commerciali e turistiche proprio alle porte della stagione turistica da Costa Rei fino a Santa Margherita, oltre al già ampio tratto del poligono di Teulada.
Tutto ciò avviene nel silenzio delle istituzioni politiche regionali, mentre il porto di Cagliari da giorni appare sotto assedio da parte di decine di unità delle marine militari di diversi Paesi della Nato.
Di fronte a simili soprusi, che scavalcano ogni protocollo di legge e umiliano pubblicamente una classe politica regionale cieca e supina, riteniamo opportuno richiamare ognuno alle proprie responsabilità.
In questo senso crediamo sia urgente portare la nostra critica sia alle autorità militari che ormai considerano l’intera Sardegna un territorio di addestramento non più sottoposto a leggi e vincoli, sia alla Giunta Pigliaru che subisce – ancora una volta – arroganza e prepotenza da parte delle autorità militari senza protestare né chiarire quale sia il proprio ruolo e la propria responsabilità di fronte a questi abusi.
Pensiamo che sia giunto il momento di richiamare quello spirito ampio, democratico e plurale, pacifico ma deciso, che animò il grande movimento popolare contro l’occupazione militare a Capo Frasca nel 2014.
Crediamo che sia necessario coinvolgere nuovamente i Sardi in una dimostrazione unitaria che esprima in maniera forte e chiara la contrarietà alle esercitazioni militari, alla persistenza di basi e poligoni di addestramento, alla soggezione di immensi territori a regime di demanio e servitù militare.
Il Popolo Sardo non è più disposto a sopportare simili ingiustizie. Davanti ad una classe politica che millanta accordi per riduzioni e ridimensionamenti, a cui corrispondono di fatto solo una moltiplicazione delle attività e dell’occupazione militare giunte ormai a sconfinare anche in aree marittime civili, non possiamo rispondere in altro modo che con la ferma e decisa mobilitazione popolare.
LIBE.R.U. – COMITATO GETTIAMO LE BASI – COMITATO SU GIASSU – TAVOLA SARDA DELLA PACE – SARDIGNA LIBERA – SARDIGNA NATZIONE INDIPENDENTZIA – CONFEDERAZIONE SINDACALE SARDA – IL MANIFESTO SARDO.