“State of Passion” vince la XXI edizione di Al Ard Film Festival

2 Marzo 2025
Muna Khalidi, Fawzi Ismail e Carol Mansour

[red]

E’ andato al lavoro delle due registe Carol Mansour & Muna Khalidi, “State of Passion” il premio come miglior documentario lungometraggio della XXI edizione di Al Ard Film Festival  con la motivazione che “il film offre uno sguardo intimo e potente sul genocidio a Gaza attraverso la storia del medico palestinese Ghassan Abu Sitta”.

Seguendo il suo viaggio e mostrando il suo lavoro, svolto in condizioni di estrema pressione in mezzo al collasso del sistema sanitario, il film evidenzia sia le lotte personali che l’attivismo sui media del protagonista: le registe riescono così a realizzare una testimonianza storica e artistica di popoli e geografie inedite.

I premi sono stati assegnati dalla giuria interbazionale nel corso delle serata del Festival sabato 1 marzo sul palco del teatro Massimo di Cagliari.

“Deferred Reclaim” Abdallah Mutan è invece il vincitore quale miglior documentario cortometraggio: “in questo film potente ed evocativo – scrivono i giurati –  il regista svela la storia di molte famiglie palestinesi la cui unica speranza è quella di piangere i propri cari e di rendere loro l’ultimo saluto”. Il corto fa luce sulla straziante questione dei corpi dei martiri palestinesi, trattenuti nelle celle frigorifere israeliane, privando le famiglie del diritto di seppellire i propri cari. Attraverso un’impressionante combinazione di videoarte e documentario, il film reimmagina l’esperienza angosciante di una madre in lutto, rendendolo un ritratto unico e profondamente toccante di questo particolare aspetto della lotta palestinese. Abdullah Mutan è stato arrestato mentre attraversava il confine con la Giordania, forse per il coraggioso lavoro portato avanti su questo film.

Annamaria Brancato, Fawzi Ismail con le volontarie e i volontari del festival

Con la motivazione che “il cortometraggio affronta una storia complessa che si sviluppa in poche ore, in cui una normale famiglia palestinese si trova ad affrontare una minaccia diretta da parte dei servizi segreti israeliani, su un argomento considerato tabù nella società palestinese conservatrice, intensificando il conflitto dei personaggi” vince il premio quale miglior cortometraggio di finzione “Blood Like Water” della regista Dima Hamdan.

Infine il premio del pubblico é andato a: “The Devil’s Drivers” di Mohammed Abugeth, Daniel Carsen (categoria documentario lungometraggio); menzioni speciali a “Vibrations From Gaza” di Rehab Nazzal (categoria documentario cortometraggio) e “A Lullaby Unlike Any Other” di Amani Jaafer (categoria cortometraggio finzione).

Sono stati 88 i film iscritti alla 21sima edizione del Festival provenienti da tutto il mondo, tra cui lungometraggi, corti e fiction di cui 21 selezionati e proiettati durante le serate del festival in programma dal 25 febbraio al 1 marzo 2025. Ad assegnare i premi  la giuria internazionale composta da: Salim Abu Jabal,critico cinematografico e regista, Nur Masalha, scrittore, storico e accademico palestinese, Linda Paganelli, artista, antropologa e regista, Alberto Diana, regista e documentarista sardo e Lina Bokhary, capo del Dipartimento Cinema del Ministero della Cultura Palestinese.

Al Ard Film Festival è ormai un consolidato appuntamento nel panorama culturale cagliaritano, un punto di riferimento per conoscere e approfondire le tematiche del mondo arabo: dalla guerra ai diritti negati, dalle problematiche ambientali alle migrazioni, dalla capacità di resilienza alla lotta per l’autoaffermazione dei popoli per la propria identità.

“La XXI edizione del Festival è stata un urlo nel silenzio sul massacro nella Striscia di Gaza- spiega Fawzi Ismail, presidente dell’Associazione Culturale Amicizia Sardegna Palestina ODV –. Siamo contenti che il pubblico abbia risposto numeroso e con grande interesse partecipando a tutte le serate e prestando una grande attenzione. Questo è uno stimolo ulteriore per proseguire con l’organizzazione del festival perchè lo consideriamo una finestra speciale sulle tematiche della Palestina e del Medio Oriente in generale che, molto spesso, non trovano voce nel mainstream”.

“La conclusione del festival lascia un senso di speranza e amarezza perché l’affluenza è stata davvero inaspettata ma, allo stesso tempo, c’è l’amarezza di accendere una luce sull’oppressione coloniale del popolo palestinese e degli altri popoli arabi”, commenta Annamaria Brancato, direttrice artistica dell’evento.

Il festival prosegue con gli spin off: domenica 2 marzo alle 17.30 nella libreria Emmepi Ubik di Macomer per la presentazione drl libro di Ibrahim Nasrallah, Onde di terra in Palestina alla presenza dell’autore e alle 18 a Dolianova presso il Circolo del Cinema Fentanas.

Lunedì 3 marzo, a Macomer, Carol Mansour e Muna Khalidi con il film vincitore del premio per il miglior documentario incontrano il pubblico.

Al Ard Film Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Amicizia Sardegna Palestina ODV, con il contributo finanziario della Regione Autonoma della Sardegna, la collaborazione dell’Università degli Studi di Cagliari e della Società Umanitaria – Cineteca Sarda e patrocinato dal Comune di Cagliari.

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