Sulla gestione coloniale e oligopolistica dei trasporti navali in Sardegna
1 Dicembre 2024[red]
Pubblichiamo il comunicato di Entula – Indipendèntzia e Sotzialismu che denuncia la gestione coloniale e oligopolistica dei trasporti navali, che da decenni tiene in ostaggio il popolo sardo.
Insieme alle nostre compagne e compagni di Core in fronte protestiamo contro l’ennesimo disservizio dei collegamenti marittimi fra le nostre due isole. Da troppo tempo le istituzioni insulari hanno mostrato la totale mancanza della volontà politica di assicurare un collegamento stabile per i passeggeri e le merci. L’unico diritto ad essere tutelato è quello delle compagnie marittime italiane di lucrare sulla pelle delle lavoratrici e lavoratori Sardi e Corsi, costretti a viaggiare su mezzi troppo vecchi e inadeguati e che per questo motivo molto spesso restano in porto a causa di guasti.
Quest’anno la compagnia dell’armatore Onorato si è vista assegnare il servizio di trasporto con Bonifacio senza alcuna concorrenza e ha dato prova per l’ennesima volta del disprezzo verso il diritto dei sardi e delle sarde di avere un trasporto navale adeguato, riservando per la tratta quotidiana fra Santa Teresa e Bonifacio i peggiori mezzi della propria flotta.
I lavoratori e le lavoratrici sono le prime vittime di questa situazione. Con quest’ultimo episodio hanno raggiunto il colmo della sopportazione, ritrovandosi bloccati dall’ altra parte del mare per dieci giorni, con un pesante costo economico che rischia di vanificare mesi di lavoro lontani da casa. Pensiamo che tutte e tutti loro abbiano il diritto di essere risarcite dalla Moby Lines, che ha colpevolmente interrotto il servizio pubblico di trasporto a causa dello stato penoso della propria flotta, gestita al risparmio mentre incassa fondi pubblici e fa pagare cari i biglietti in un regime quasi monopolistico.
Abbiamo intenzione di percorrere tutte le strade, anche quelle giudiziarie, per tutelare i diritti dei lavoratori emigrati, stagionali e transfrontalieri. Il nostro popolo deve liberarsi dal monopolio delle aziende italiane che ci condannano all’ isolamento, impedendo la nostra libertà di movimento e di tessere e sviluppare scambi e legami commerciali, culturali e politici in maniera indipendente.
È ora che il popolo Sardo e il popolo Corso si uniscano e lottino per smascherare le classi sfruttatrici che in Corsica e in Sardegna permettono a questa situazione di perpetuarsi. Dobbiamo costruire un sistema di trasporto navale che permetta di operare alle compagnie che offrono un servizio pubblico dignitoso e che metta fine alla gestione coloniale e mafiosa dei trasporti nelle Bocche di Bonifacio. Per ottenere ciò sarebbe utile che la Regione Autonoma della Sardegna e la Collettività territoriale di Corsica promuovano la creazione di una flotta locale che possa operare sulla tratta Bonificio Santa Teresa, incentivando anche le altre compagnie ad offrire un servizio migliore.
Dobbiamo immaginare un futuro comune come centro del Mediterraneo in cui costruire un modello di sviluppo autodeterminato, indipendente e socialista.