Tzia Chischedda

1 Luglio 2014
Va_all'esame_accompagnata_dal_pronipote_Daniele
Graziano Pintori

“Professione?” “Pensionato.” “ Sono spiacente non possiamo continuare con il sondaggio, abbiamo già intervistato un numero più che sufficiente di pensionati.” Questo il breve dialogo con un sondaggista telefonico alla ricerca di opinioni sul quadro politico italiano. Chi risponde al telefono è un pensionato, forse anziano, oppure vecchio. Rari sono i giovani che rispondono al telefono fisso, il più delle volte assenti perché emigrati, fuori sede, oppure scazzati dalla inoperosità (leggi disoccupazione cronica) che alimenta il rifiuto verso il mondo che li ha condannati all’ozio, all’intorpidimento dell’intelligenza. La società gerontocratica in Sardegna è normale, visto che il livello delle nascite è il più basso d’Europa, un rilievo ben accompagnato da un altro primato:quello che colloca l’isola nell’ultima ruota fra le regioni italiane nel rapporto con laureati e diplomati, di cui Nuoro ultima anche fra le province sarde, mentre invece è fra le prime per quanto riguarda la dispersione scolastica. “Tra i giovani sardi prevale la cultura dello spuntino” scrive su un quotidiano sardo Giacomo Mameli, riflettendo sul disastro della scuola pubblica sarda; e come dagli torto quando, citando Lussu e Gramsci, sottolinea l’importanza della formazione e dell’istruzione quale lievito indispensabile per far germogliare una società più sana e giusta. Comunque sia, pur con queste bassezze, torniamo ai vecchi per cogliere qualcosa di buono, torniamo da coloro che conservano la memoria del tempo, da quelli che rispetto ai giovani sono più lenti perché ragionano ancora sulle carte, leggono giornali e libri in modo tradizionale, nonostante in era internet tutto sia più rapido e in continua evoluzione. Egli, il vecchio, nonostante sia ancorato al suo universo culturale, che lo rende più lento e quasi estraneo al presente che lo circonda, riesce a regalarci esempi di vitalità e di senso della vita alti, che potrebbero apparire anacronistici agli occhi e ai cuori degli stolti e a quelli che intendono la scuola e la cultura un freno all’economia e alla crescita.
Tzia Chischedda (1) una donna nuorese sulla soglia del secolo, classe 1915, ha voluto con tutte le sue forze ottenere il diploma della terza media, un sogno coltivato fin da bambina quando dovette abbandonare gli studi per accudire i fratelli più piccoli. Si tratta di un sano esempio che l’età anagrafica molte volte non corrisponde all’età biologica, è un invito alla riflessione sul tempo, al senso diffuso del suo scorrere rapido senza darci la possibilità di riprendere fiato, di guardarci indietro e osservare quello che stiamo lasciando e quello che siamo stati. La volontà dimostrata dalla longeva seunese (2) è una risposta dirompente nei confronti di chi intende la vecchiaia un mercato, quello che fa proliferare i profitti con le case di riposo, le residenze sanitarie, badanti e accompagnatori vari. Questa straordinaria donna è controcorrente rispetto alla medicina intesa come strumento finalizzato non tanto per farti vivere, ma quanto per impedirti di morire, cioè sopravvivere a una condizione che ben si presta allo sfruttamento sanitario del malato. Un termine assimilato a quello della vecchiaia. E’stato autorevole l’obiettivo raggiunto da tzia Chischedda perché costituisce una iniezione di ottimismo, un modo per non deporre le armi prima del tempo, il quale è considerato sempre insufficiente per riflettere, anche sulle cause delle opportunità negate durante il cammino del nostro esistere. Tzia Chischedda è importante perché è un esempio di onestà e di sani principi, una saggia che l’era tecnologica e dell’informatica tentano di renderla anacronistica, lei ha resistito dimostrandoci che, per ricordare un altro grande vecchio come Norberto Bobbio,“…alla fine tu sei quello che hai pensato, amato, compiuto. Tu sei quello che ricordi”.

(1) Francesca;
(2) Abitante di Seuna – Antico rione di Nuoro

In sede d'esame

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di 1500 battute.
Non sono ammessi commenti consecutivi.


caratteri disponibili

----------------------------------------------------------------------------------------
ALTRI ARTICOLI