Un nuovo polo

1 Agosto 2023

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Pubblichiamo il comunicato di Potere al Popolo Cagliari, Rifondazione Comunista Sardegna, iRS, ProgReS, RossoMori e Partito Comunista Italiano in vista delle elezioni regionali del 2024 dal titolo “nasce il seondo polo”.

Il 31 luglio 2023, le organizzazioni politiche Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, ProgReS – Progetu Repùblica de Sardigna, Partito Comunista Italiano, iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna e RossoMori promuovono un’alternativa unitaria e antagonista al cartello di partiti oggi presenti in Consiglio Regionale. I valori ispiratori della nostra pratica politica sono quelli dell’antiliberismo, dell’autodeterminazione, dell’antifascismo, del pacifismo, dell’antimperialismo, del femminismo intersezionale, dell’anticolonialismo, dell’ambientalismo.

Malgrado l’ostacolo posto da una legge elettorale che riteniamo vada prontamente riformata in senso più rappresentativo, intendiamo promuovere un progetto di lotta e di proposta politica unitario, aperto e inclusivo, con l’auspicio che in questo percorso si uniscano a noi tutte quelle soggettività civiche e politiche che intendono superare l’attuale situazione di dissesto sociale ed economico della Sardegna; con un’indicazione molto chiara: il rifiuto di ogni forma di compromesso con la coalizione di poteri storicamente responsabile di tale dissesto.

Per questo abbiamo articolato una piattaforma comune e aperta di obbiettivi:

1 – introduzione di un salario minimo garantito per lavoratrici e lavoratori, e di un reddito universale di base per le disoccupate e i disoccupati;

2 – affermazione e pratica del principio di autodeterminazione del Popolo sardo sulle scelte di governo della Sardegna, con il ritorno alla gestione pubblica e democratica dei beni comuni e il rafforzamento dello stato sociale, dalla sanità ai trasporti, con un particolare impegno nella difesa di una scuola pubblica, laica e gratuita che sia argine alla dispersione scolastica e allo spopolamento, e valorizzi ogni espressione culturale, storica e linguistica del Popolo sardo;

3 – dismissione immediata di tutti gli insediamenti militari, a qualsiasi fine destinati, e smantellamento dell’industria bellica;

4 – stop senza appello ai progetti criminali di saccheggio energetico da parte delle multinazionali del solare e dell’eolico: che la parola, su questi temi, torni alle

377 comunità di sarde e sardi che vivono nei territori. La strada per il riscatto del Popolo sardo è ancora lunga, ma chi da sempre lotta per la tutela dei beni comuni, l’autodeterminazione del Popolo sardo, e per il superamento del rapporto di subalternità allo Stato centrale ha oggi aperto un cammino di partecipazione e lotta per l’emancipazione delle classi popolari e lavoratrici.

Per una Sardegna libera dal giogo coloniale e autenticamente popolare.

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