Un processo alla resistenza
1 Luglio 2024[red]
Il movimento studentesco per la Palestina non va in vacanza, e continua a mobilitarsi per tenere alta l’attenzione cittadina sul tema.
Martedì 9 luglio, dalle ore 19:30 presso il C.C.S. Borderline, il movimento ha organizzato un’assemblea pubblica, il cui tema centrale è parlare dei prigionieri politici palestinesi in Italia e della persecuzione giudiziaria che Anan Yaeesh, Alì Irat e Mansour Dogmush stanno vivendo nello Stato italiano (nell’imminenza della fondamentale udienza dell’11 luglio al tribunale de L’Aquila). E ovviamente si discuterà dell’incalcolabile numero (ad oggi la stima approssimativa è di circa 21 mila persone) di prigionieri palestinesi nelle carceri sioniste nella Palestina Occupata dallo stato coloniale e genocidario d’Israele.
A stimolare il dibattito saranno le voci di Fawzi Ismail, dell’associazione Amicizia Sardegna – Palestina, Sami Hallac dell’Unione Democratica Arabo-Palestinese e lo scrittore Filippo Kalomenidis.
“Il tema della persecuzione giudiziaria è un tema a noi caro, perché l’ingiustizia che subiscono i palestinesi in Italia non è altro che l’ennesimo aiuto che lo Stato dà al genocidio sionista in Palestina” dicono i giovani militanti per la liberazione totale della Palestina. “Questo tipo di persecuzione è semplicemente inaccettabile per un popolo il cui unico obiettivo è quello di esistere e liberare la propria terra dall’occupazione coloniale d’insediamento sionista che dura da 76 anni”.