[Salvatore Drago]

“1500 battute, Salvatore, altrimenti diventa troppo prolisso” – Questa la raccomandazione che Marco mi fece quando mi pubblicò sul Manifesto Sardo uno scritto riguardante lo sgombero del campo Rom da parte del comune di Cagliari.

Non ci rimasi male. Lo accettai come un consiglio di un amico, un maestro e ridussi il mio scritto a quelle dimensioni.

Non sempre ci siamo trovati d’accordo con Marco, non sulle linee politiche sindacali. Quello che mi univa a lui era il profondo rispetto della sua integrità intellettuale, il fatto della comunanza dell’amicizia che provavamo nei confronti di Serafino.

Abbiamo condiviso la battaglia contro lo stravolgimento della costituzione fortemente voluta da Renzi, Abbiamo condiviso la battaglia contro l’abrogazione dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori.

Adesso Marco, adesso che mi tocca pensare di non poterti più incontrare e scambiare opinioni con te, come con Serafino, Mariolina, Andrea, Angela non mi rimane altro se non darti un arrivederci. Avremo modo di rivederci e forse no. Il tuo ricordo, comunque, ci rimarrà e sarà un bel ricordo.

Rimarrà in tutte e tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerti.