Uno sciopero generale per la democrazia e per le persone escluse dalla società
18 Novembre 2023[Roberto Loddo]
Nelle Ten Weimar Lessons, Harold James, professore di storia e affari internazionali alla Princeton University, sostiene che le costituzioni non necessariamente proteggono il sistema.
La Costituzione di Weimar, all’avanguardia in Europa per la difesa delle garanzie sociali e civili è stata disintegrata come la neve al sole nel 1933, nel momento in cui eventi imprevisti sono stati interpretati e strumentalizzati come emergenze tali da richiedere un quadro extra-legale. Per Harold James i nemici della democrazia possono fomentare tali eventi ed è proprio ciò che sta facendo il governo di estrema destra di Giorgia Meloni con scelte autoritarie e antisociali che confermano una vocazione anticostituzionale.
Le ragioni dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil vanno infatti oltre le motivazioni economiche e sociali poste alla base dello sciopero generale. La legge di bilancio 2024 è lo strumento della maggioranza di governo per ritardare la transizione ecologica e ridurre ulteriormente i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e aumentare povertà e disuguaglianze mettendo la parola fine a ogni ipotesi di reddito sociale e salario minimo. Le uniche spese che aumentano sono quelle militari e quelle delle bollette e dei beni di prima necessità.
Attaccare il diritto di sciopero e lo Statuto dei lavoratori e delle lavoratrici attraverso il ricorso alla precettazione fa parte di una strategia mediatica e politica che vuole mettere in discussione i valori democratici e antifascisti della Costituzione del 1948 e avvicinare l’Italia all’alleanza del Gruppo di Visegrád. In questa direzione autoritaria trova significato il via libera a Calderoli per la proposta di legge sull’autonomia regionale differenziata, ora all’esame al Senato, che consentirà alle Regioni più forti di “prendersi più poteri e soldi e di lasciare quelle più deboli al loro destino” come ha evidenziato Alfiero Grandi del coordinamento dei comitati per la democrazia costituzionale.
Il disegno finale della presidente del consiglio è quello da un lato di accontentare la Lega e i suoi governatori con l’autonomia differenziata e dall’altro di avere le mani libere per cambiare l’assetto costituzionale attraverso il Premierato, l’elezione diretta del capo del Governo che verrebbe trasformato in una specie di monarca, con il depotenziamento dei poteri di garanzia del Presidente della Repubblica e il conseguente condizionamento della Corte costituzionale e dell’autonomia della Magistratura.
Il Consiglio dei ministri di giovedì ha confermato questa svolta autoritaria, l’idea dello stato penale e securitario contro i nuovi nemici, i poveri e le persone escluse ed emarginate. Pene fino a due anni per i blocchi stradali e sei anni per chi occupa le case e i centri sociali e chi sostiene le rivolte nelle carceri e nei CPR, le galere per i migranti. Più galera per tutti, con l’invenzione persino di nuovi reati con pene fino a due anni per chi blocca le strade, come le attiviste e gli attivisti per il clima.
Nonostante questo quadro preoccupante, lo sciopero generale è andato bene, c’è stata una straordinaria partecipazione alle manifestazioni e ai presidi di tutto il Paese con l’adesione di tutte le categorie del mondo del lavoro, compreso il movimento studentesco presente in tutte le piazze insieme all’associazionismo democratico. La Cgil, la più grande organizzazione sociale dell’Europa ha un ruolo fondamentale nella costruzione di una alleanza per la democrazia che possa unire i conflitti sociali esistenti in una nuova idea di alternativa di società. Non lasciamola sola.